Virtual Desktop

Fino a Windows 10, Microsoft non implementava i desktop virtuali in modo nativo e accessibile all'utente. All’inizio dell’ottobre scorso, però, ha lanciato su scala globale il servizio Windows Virtual Desktop (WVD).

Basato sulla piattaforma cloud Microsoft Azure, WVD consente di virtualizzare applicazioni e sistemi operativi, con la possibilità di approntare configurazioni multisessione basate sull'utilizzo di Windows 10.

L’ingresso di Microsoft nel campo della virtualizzazione del desktop offre alle aziende l’opportunità di compiere con facilità anche “l’ultimo balzo” verso il cloud, con notevoli vantaggi sotto il profilo sia economico che organizzativo.

Cos’è un Desktop Virtuale?

Un desktop virtuale è un sistema operativo del computer che non viene eseguito direttamente sull'hardware dell'endpoint da cui l'utente accede. I desktop virtuali sono accessibili tramite il software client installato direttamente su un endpoint, che presenta il desktop agli utenti e consente loro di interagire tramite tastiera, mouse, touchscreen e periferiche.

Qual è lo scopo di un desktop virtuale?

Un desktop virtuale offre ai dipendenti un accesso flessibile a una workstation. Il sistema operativo e le applicazioni che compongono la workstation risiedono su un server remoto e sono accessibili ai dipendenti da qualsiasi dispositivo che si connetta al server ed esegua un software client leggero.

Vantaggi della virtualizzazione del desktop

  • I desktop virtuali sono un’ottima soluzione per fornire applicazioni controllate centralmente anche su device di proprietà di dipendenti e collaboratori, quando l’occasionalità della loro prestazione non giustifica la fornitura di un PC aziendale.
  • Un desktop virtuale è sicuro e isolato: tutti i dati archiviati su di esso, infatti, non risiedono in locale, ma su un server o nel cloud, il che riduce drasticamente la minaccia associata a dispositivi smarriti o rubati.
  • I desktop virtuali possono rappresentare anche, in certi casi, un'opportunità per risparmiare sui costi dell'hardware dell'endpoint. La maggior parte della potenza di elaborazione richiesta per eseguire desktop virtuali, infatti, è concentrata in un data center o nel cloud: non è dunque necessario acquistare PC ad alte prestazioni a livello periferico.
  • I desktop virtuali sono più facili da aggiornare e gestire, dal momento che tutti gli aggiornamenti del software possono essere realizzati in modo centralizzato. Ciò contribuisce a ridurre i rischi di fermo macchina e a contenere l’utilizzo (e quindi il costo) di risorse IT.
  • Creare un backup di una macchina virtuale è molto più semplice e veloce rispetto alla stessa operazione effettuata in ambito locale. Per non parlare delle garanzie del provider cloud sul piano della conservazione dei dati.
  • Un desktop virtuale può aiutare a risolvere i problemi di compatibilità delle applicazioni, consentendo di gestire più desktop su un unico PC.

Quando si esegue Windows Virtual Desktop in Azure è possibile:

  • configurare una distribuzione di Windows 10 multisessione, offrendo una versione completa Windows 10 in modo efficiente e scalabile, sempre aggiornata e disponibile in qualsiasi dispositivo;
  • virtualizzare Office 365 ProPlus e ottimizzarlo per l'esecuzione in scenari multiutente;
  • distribuire rapidamente app desktop - moderne e legacy - sul cloud in pochi minuti con la gestione unificata nel portale di Azure;
  • fornire ai desktop virtuali di Windows 7 aggiornamenti della sicurezza estesi gratuiti;
  • gestire i desktop e le app di Windows 10, Windows Server e Windows 7 in modo unificato. Se un'organizzazione passa a Windows 10 ma ha applicazioni legacy che funzionano solo con Windows 7, ad esempio, può risolvere il problema implementando desktop virtuali Windows 7 sui dispositivi Windows 10.

Un gran numero di aziende sta in queste settimane preparandosi per l'accantonamento delle macchine Windows 7. Il 14 gennaio 2020 sarà l'ultimo "patch day" per Windows 7: dopo tale data Microsoft non rilascerà più neppure gli aggiornamenti correttivi per le problematiche di sicurezza.
Windows Virtual Desktop (WVD) dà diritto a ricevere le patch per Windows 7 fino a gennaio 2023, a patto che il sistema operativo venga eseguito sul cloud di Microsoft.

 

Due Esse, Silver Partner di Microsoft, garantisce a professionisti e PMI un approccio alla virtualizzazione affidabile ed esperto, capace di comprendere a fondo le esigenze delle singole realtà in termini di situazione organizzativa e obiettivi di sviluppo.

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